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Omignano. Così EIS ha valorizzato un luogo senza tempo tra le pendici del Monte Stella

Situato sulle pendici del Monte Stella, lungo la valle dell’Alento, Omignano, luogo suggestivo e sospeso, si trova nel cuore del Cilento. Le prime notizie relative all’insediamento abitativo risalgono al 1047, dunque in epoca longobarda. Ricordato fra i centri che con il Processo del 1276 furono restituiti ai Sanseverino, fu da questi dato nel 1332 in suffeudo al nobile salernitano Giovanni Grillo insieme a Sessa, ma poi, verso la fine del XIV secolo, questi due villaggi furono trasferiti ai Capano ed Omignano restò in loro possesso anche durante il XV secolo. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Pollica, appartenente al Distretto di Vallo del Regno delle Due Sicilie. Successivamente, fino al 1927, durante il Regno d’Italia, ha fatto parte del mandamento di Pollica, appartenente al Circondario di Vallo della Lucania. Secondo alcuni, l’origine del toponimo deriverebbe dal latino medievale dominicanus, ovvero proprietà del signore. L’intervento di EIS è stato finalizzato ad esaltare la peculiarità di un luogo senza tempo.

La luce di EIS fa brillare archi, case in pietra e il ricordo dell'amore perduto di Vico

EIS ha voluto usare la luce per dare risalto alla struttura di un borgo caratterizzato da archi e case in pietra. Il dedalo di vicoli e piazze conduce a numerose chiese, palazzi signorili tra cui Palazzo De Feo e una cappella di origine medievale. Merita una visita la chiesa di San Nicola, risalente al XVI secolo, nota per custodire le spoglie dell’amore perduto di Giambattista Vico. Il filosofo dimorò dal 1686 al 1695 a Vatolla, come precettore dei figli del marchese Domenico Rocca. Nel 1693 pubblicò la canzone Affetti di un disperato, figlia di un amore non corrisposto per la giovane discepola Giulia Rocca, figlia del Marchese, per la quale scriverà nel 1695 anche un epitalamio per le sue nozze con Giulio Cesare Mezzacane, Principe di Omignano.

La tradizione finisce nel piatto

Per gli amanti delle tradizioni e della buona tavola, una tappa imperdibile è la “Sagra di Montestella”, un evento di metà agosto in cui è possibile deliziare il palato con i famosi fusilli omignanesi, pasta fatta in casa dalle donne del paese che di generazione in generazione tramandano l’antica e preziosa ricetta. Tra musica popolare e balli, è possibile degustare il tipico antipasto casereccio, il soffritto, la salsiccia alla brace, le zeppole rustiche e i dolci della tradizione.

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